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Ciclisti beffati: niente pista e marciapiedi vietati

 Scritto da Romano Salvi

Alle bici non resta che mettere le ali: è il titolo dell’articolo pubblicato da Arezzo 24 venti giorni fa quando mancavano poche ore alla inaugurazione di via Petrarca, l’ultimo braccio degli assi ottocenteschi che restava da restaurare.

Ora restaurato con un progetto approvato e appaltata dalla vecchia amministrazione, finanziato e approvato dalla Regione con 510mila euro, inaugurato appunto 15 giorni fa alla presenza dell’assessore ai lavori pubblici Gamurrini e di Lucia De Robertis in rappresentanza della stessa Regione che il progetto lo aveva finanziato così come era stato approvato dalla vecchia amministrazione: sul modello di Via Crispi, quindi comprensivo della pista ciclabile che avrebbe unito quella al servizio del Polo scolastico di via Leone Leoni con piazza Guido Monaco, Via Roma e via Crispi.

Un tratto di pista ciclabile strategico per la sicurezza dei ciclisti in generale e degli studenti del Polo scolastico in particolare.
Un tratto cancellato dal progetto visto e rivisto dalla nuova amministrazione.
Inascoltate le proteste della Fiab, la Federazione italiana degli amatori del bici che ad Arezzo ha un suo consigliere nazionale, Giovanni Cardinali.
I ciclisti ora hanno due alternative: o correre i rischi di chi pedala in mezzo al traffico o pedalare sui marciapiedi.
Ma se a pedalare in mezzo alle auto si rischia di finire all’ospedale, a farlo sui marciapiedi riservati ai pedoni si rischia una multa. Facile immaginare quale dei due mali è il minore. Eppure c’è chi si sorprende che i ciclisti scelgano il male minore e che per questo non vengano multati. C’è insomma chi si sostituisce ai vigili che in realtà a fare una multa ai ciclisti che non vogliono finire sotto un’auto neppure ci pensano. Anche loro hanno capito che alle bici in via Petrarca non resta che mettere le ali.

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